Swiss Medtech supporta le trattative per un pacchetto Bilaterali III

Un posto di lavoro su tre nel medtech dipende dall’UE

Il 15 dicembre il Consiglio federale ha approvato e posto in consultazione la bozza di un mandato negoziale con l’Unione europea (UE). Swiss Medtech apprezza la trasparenza del Consiglio federale relativamente alle linee guida negoziali e prende posizione in merito. «L’UE è la principale partner commerciale per l’industria della tecnologia medica. Un posto di lavoro su tre nel settore medtech svizzero dipende direttamente dagli ordini provenienti dall’UE», dichiara il Dr. Beat Vonlanthen, Presidente di Swiss Medtech, sottolineando così l’importanza di rapporti regolamentati e della certezza del diritto nei rapporti tra Svizzera e UE.

L’associazione considera le trattative per un pacchetto Bilaterali III un’opportunità per la Svizzera di sviluppare ulteriormente la soluzione bilaterale e supporta quindi il Consiglio federale in questo sforzo. Swiss Medtech accoglie espressamente l’approccio del pacchetto totale, l’integrazione di regole istituzionali nell’accordo sull’accesso al mercato, oltre che la rinuncia a clausole ghigliottina. I singoli accordi non devono in alcun caso generare una reciproca dipendenza giuridica. L’associazione Medtech è inoltre a favore che le trattative sugli accordi del settore energetico, sanitario e alimentare siano inserite nel pacchetto.

Per il settore del medtech svizzero sono centrali soprattutto: 

  • Accordo sul reciproco riconoscimento delle valutazioni della conformità (MRA): il 26 maggio 2021 l’industria svizzera della tecnologia medica ha perso il suo accesso diretto al mercato interno dell’UE in quanto l’UE si è rifiutata di aggiornare il MRA senza accordo istituzionale. Da allora il settore deve soddisfare i requisiti burocratici dei Paesi terzi per poter svolgere attività commerciali con l’UE. Secondo il mandato negoziale il MRA in futuro rientrerebbe negli accordi di accesso al mercato interno, in cui andrebbero ancorati direttamente gli elementi istituzionali. Swiss Medtech accoglie favorevolmente questa prospettiva. Indipendentemente da ciò, il Consiglio federale dovrebbe promuovere l’aggiornamento dell’MRA scaduto ormai da molto.
  • Accordo sulla libera circolazione delle persone: il successo del medtech si basa principalmente sulla disponibilità di manodopera qualificata. La carenza di personale specializzato è una delle grandi preoccupazioni dell’intero settore e non riguarda solo le professioni accademiche, bensì anche quelle inerenti alla produzione o a settori speciali, come l’omologazione. Swiss Medtech respinge quindi con decisione gli sforzi, come l’iniziativa popolare federale «No a una Svizzera da 10 milioni!», volti all’uscita dall’accordo sulla libera circolazione delle persone.
  • Programmi di collaborazione UE nei settori ricerca, formazione e innovazione: le aziende del medtech svizzero investono circa il 10 percento del loro fatturato in ricerca e sviluppo. Il punto di forza del medtech svizzero è il risultato di una proficua collaborazione con i ricercatori dell’ETH, delle Università e delle Scuole universitarie professionali. Una partecipazione attiva e ampia della Svizzera ai programmi di cooperazione UE nei settori ricerca (Horizon), formazione (Erasmus) e innovazioni è quindi centrale per il settore della tecnologia medica.
  • Accordo sull’energia elettrica: il medtech, come l’intera economia, dipende da un approvvigionamento energetico affidabile e sostenibile. Swiss Medtech considera pertanto la stipula di un accordo sull’energia elettrica con l’UE un elemento centrale del futuro approvvigionamento energetico della Svizzera. Con un accordo sull’energia elettrica la Svizzera avrebbe accesso al mercato interno dell’UE e sarebbe trattata alla stregua di un Paese membro dell’UE. 

Swiss Medtech sostiene inoltre espressamente la procedura di risoluzione delle controversie proposta. «Il settore medtech ha scoperto cosa significhi quando l’UE intraprende unilateralmente misure di compensazione e la Svizzera non può opporvisi», spiega il Dr. Beat Vonlanthen. Con la Commissione mista e il tribunale arbitrale costituito in misura paritetica le cose cambierebbero. «La Svizzera potrebbe far valere i propri interessi nell’ambito di una procedura chiara a livello di Stato di diritto».

Swiss Medtech rappresenta in qualità di associazione di categoria del settore medtech svizzero oltre 750 soci. Con 67’500 occupati e un contributo dell’11,5% al bilancio commerciale positivo della Svizzera, il medtech è un settore economicamente importante. Swiss Medtech si impegna a favore di un settore in cui la tecnologia medica può fornire prestazioni di punta a beneficio di un’assistenza medica di prim’ordine.

swiss-medtech.ch